Le febbri periodiche ereditarie costituiscono un capitolo emergente della medicina post-genomica che si va delineando grazie a numerosi studi di caratterizzazione genetica che hanno consentito di individuare le mutazioni che ne sono la causa. Tutte sono contraddistinte dalla ricorrenza di episodi febbrili che durano giorni o settimane e da segni infiammatori di entità variabile che si localizzano a cute, mucose, tubo gastroenterico, articolazioni o sistema nervoso. A dispetto della loro recente classificazione nosografica le febbri periodiche ereditarie hanno afflitto l’umanità per secoli. L’area geografica limitata di distribuzione di queste condizioni (il bacino del mare Mediterraneo per la febbre Mediterranea familiare, l’Europa centro-settentrionale per la sindrome da iper-IgD/febbre periodica e la sindrome periodica associata al recettore del fattore di necrosi tumorale) lasciano presupporre un vantaggio selettivo evoluzionistico da parte dei portatori di taluni genotipi. Attraverso le grandi migrazioni verificatesi nella storia come la diaspora degli Ebrei, la colonizzazione della Grecia o le conquiste del mondo arabo tali malattie si sono diffuse in tutto il mondo antico. Con le emigrazioni oltre l’Oceano Atlantico ed i flussi migratori dai Paesi dell’Europa dell’Est dopo la caduta degli ultimi regimi totalitaristici, le febbri periodiche ereditarie hanno acquisito una distribuzione ed una importanza clinica mondiale. I singoli difetti genetici che sono alla base delle febbri periodiche ereditarie impediscono il controllo dell’infiammazione, che viene perciò innescata da meccanismi endogeni non ancora chiariti: per tale ragione queste malattie vengono anche denominate “disordini autoinfiammatori”. Gli attacchi febbrili si verificano con un periodismo variabile a seconda delle singole malattie e si alternano a fasi di pieno benessere. La sovrapposizione di molti segni infiammatori non consente sul piano esclusivamente clinico l’inquadramento diagnostico di una specifica febbre periodica ereditaria. La conferma diagnostica si avvale di test genetici, per quanto il contributo della genetica alla diagnosi delle febbri periodiche ereditarie non sia tuttavia definitivo, soprattutto per i pazienti di origine italiana. La correttezza della diagnosi di una febbre periodica ereditaria può comunque consentire di orientare il follow-up dei pazienti, oltre che di caratterizzarne la prognosi e il rischio di complicanze a lungo termine. GENERALITA' SULLE FEBBRI PERIODICHE EREDITARIE Bibliografia McDermott M. Genetic clues to understanding periodic fevers and possible therapies. Trends Molec Med 2002; 8:550-4. Dr. Donato Rigante |
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