Ecco la lettera di CAROLINA e l'impegno in questa Grazie per quanto state facendo per tutti noi
Gentile direttore, mi chiamo Carolina Pagani e sono una ragazza di varia disabilità. Io faccio parte di un gruppo di ragazzi e ragazze disabili e ogni sabato usciamo per farci più autonomi così giriamo dappertutto. Ma ogni volta c’è sempre qualcosa che non va. Nel mio gruppo c’è un ragazzo in carrozzella. Abbiamo assistenza, quando usciamo. Ieri è successo un fatto che mi ha lasciata scandalizzata, offesa e sconvolta. Ieri 4 Ottobre eravamo usciti e siamo andati alla fiera di Roma (Nuova Fiera di Roma) a vedere la Fiera del Fumetto. Arrivati alla stazione della (Nuova) Fiera di Roma è successo che l’ascensore non funzionava, e, credetemi, non c’era nessuno nella ferrovia che ci potesse aiutare. Così l’assistenza chiamò il 113 e parlò con la Polizia, con il direttore della ferrovia più gli addetti. Chiese alla polizia di mandare una volante e controllare e hanno detto che forse la mandavano. Il direttore disse che sono cose che succedono e gli addetti non ci sono. Mi dica, le sembra possibile una cosa del genere? Le sembra possibile di spendere così tanti soldi e poi non funziona mai niente? Io mi sono stancata di tutto questo. Non c’è una, ripeto una persona in tutta Italia che pensa ai disabili. Io, in nome di tutti i miei amici, dico ai lavoratori di questo genere attivatevi! Fate schifo. Non avete pietà per i disabili. Vi pare bello? A me no. Il mio amico si è congelato. Vi faceva fatica attaccare un cartello con scritto guasto? La ringrazio per l’ascolto e per aver pubblicato la lettera. Carolina Pagani (16 ottobre 2008) Il Messaggero Carolina, che ha denunciato «quanto siano lasciato soli i disabili e quanto poco venga fatto per loro», sarà ricevuta da Antonio Guidi, delegato del sindaco per le disabilità. «Chi denuncia le ingiustizie va sempre ascoltato» Ora è il giorno delle scuse. Tre giorni fa Carolina Pagani ha scritto al Messaggero una lettera piena di rabbia e dolore, per raccontare quanto sia difficile vivere in una città piena di barriere architettoniche, «a cominciare da un ascensore rotto, lasciato rotto senza alcun tipo di segnalazione. E per il mio amico in carrozzella è stato un problema raggiungere la Fiera del fumetto. Non c’è una persona in tutta Italia che pensa ai disabili...», così conclude la lettera Carolina. |
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